Primi PC anni '80 - Gianpaolo Balletti

Gianpaolo Balletti
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Primi PC anni '80

Tecnologia > Informatica
Dedicarsi a qualcosa per passione può anche rendere molte soddisfazioni. La mia passione per l’informatica fino ad oggi mi a portato a conoscere moltissime cose, a confronto quando o iniziato coi primi pc durante la prima metà degli anni '80, “Sinclair ZX Spectrum” e “Commodore 64” che lavoravano sotto DOS.


Il mio Studio, anno 2010

Personal Computer QUADERNO Olivetti, quando fece il suo esordio, nel 1992, non c'era nulla di simile nel panorama internazionale. La casa lo definì "subnotebook", nome che rendeva bene l'idea di un portatile che fosse più piccolo (ha le stesse dimensioni di un foglio A5) e leggero (1 kg contro il peso medio di 3 kg di un portatile dello stesso periodo) di un notebook, tanto che oggi in molti lo considerano un netbook ante-litteram. La prima versione non ebbe il successo sperato, nonostante avesse un ottimo processore e anche dotazioni sconosciute ai coevi, come il microfono e gli amplificatori integrati. Il motivo principale di questo insuccesso furono i forti limiti del sistema operativo, non all'altezza delle potenzialità del computer. Per questo motivo la Olivetti decise di presentare una nuova versione, ad appena un anno dalla prima: il Quaderno 33. Questa nuova versione, equipaggiata con il sistema operativo Windows 3.1, fu un grande successo.
 


Il Sinclair ZX Spectrum, prodotto a partire dal 1982 dall'azienda inglese Sinclair Research Ltd di Clive Sinclair, è un microcomputer a 8 bit basato sul microprocessore Z80A, originariamente dotato di 16 kB di ROM contenenti il linguaggio BASIC, di 16 kB di RAM espandibili a 48 kB e di una caratteristica tastiera in lattice con 40 tasti multifunzione.


In Europa è stato il principale antagonista del Commodore 64 e conquistò una discreta fetta di mercato grazie al prezzo di listino più abbordabile.

Commodor 64
Le tante soluzioni costruttive adottate per contenere i costi spinsero alcuni recensori dell'epoca a classificarlo come "il computer con il miglior rapporto prezzo-prestazioni". Le piccole dimensioni, la velocità di calcolo e il prezzo relativamente basso lo resero popolare negli anni ottanta in tutto il mondo, tanto che se ne ebbero versioni clonate e praticamente uguali in estetica ma con nomi diversi, come l'Inves Spectrum in Spagna, il Moscow e poi il Baltic in Russia. Lo Spectrum fu anche distribuito negli USA con il marchio Timex, in una inusuale livrea chiara, con il nome Timex Sinclair 2068.


L'interprete BASIC venne fortemente personalizzato dalla Sinclair per compensare i limiti della tastiera e per sfruttare al massimo le caratteristiche grafiche e sonore della macchina.
Furono prodotte varie versioni dello Spectrum: oltre alle prime a 16 e a 48 kB, possiamo ricordare quella con una tastiera migliorata (a membrana ma con i tasti in plastica rigida) derivata da quella del Sinclair QL (Spectrum +) e le ultime, dopo l'acquisizione del progetto da parte dell'Amstrad con BASIC esteso, 128 kB di RAM ed il registratore a cassette o il floppy incorporato (Spectrum +2 e Spectrum +3).






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